il costo nascosto: come il Great Detachment sta frenando la tua attività
Negli ultimi anni, il panorama lavorativo italiano è stato scosso da sfide inedite.
Oltre alla ben nota “Great Resignation”, un fenomeno più insidioso sta erodendo il tessuto delle aziende: il Great Detachment, un crescente distacco emotivo e motivazionale che allontana i lavoratori dal proprio impiego e dal datore di lavoro.
Questo disimpegno silenzioso ha implicazioni profonde sulla produttività, la cultura aziendale e la capacità di attrarre e trattenere talenti.

Il quadro preoccupante: dati alla mano
La fotografia scattata dall’osservatorio “HR digital innovation” non lascia spazio a interpretazioni ottimistiche:
- Solo i 17 % dei lavoratori si dichiara pienamente ingaggiato
- Appena il 10 % sta realmente bene al lavoro, considerando il benessere fisico, relazionale e mentale
- Ben il 56% soffre di insonnia frequente a causa dello stress lavorativo
- L’11% dei dipendenti ha cambiato lavoro negli ultimi 12 mesi e il 30% ha intenzione di farlo nei prossimi mesi.
Un dato ancora più inquietante emerge dal confronto con il passato: nonostante una diffusa insoddisfazione, la percentuale di chi si pente del cambio lavoro è drasticamente diminuita (dal 56% al 20%).

Questo suggerisce una rassegnazione generalizzata verso i modelli di lavoro attuali e una perdita di speranza nel trovare condizioni migliori. A conferma di ciò, si osserva:
- Una leggera inflessione nella ricerca attiva di nuove opportunità: la percentuale di intender, ovvero chi ha intenzione di cambiare lavoro da qui a 18 mesi, che sta effettivamente facendo colloqui è scesa dal 58% al 52%
- Un aumento dei “quiet quitter” (dal 12% al 14%), lavoratori presenti fisicamente ma mentalmente disconnessi.
A differenza delle dimissioni di massa della “Great Resignation”, il distacco attuale non sempre porta all’abbandono del posto di lavoro: molti dipendenti rimangono, ma si sentono confusi, frustrati e privi di un chiaro senso di direzione e di connessione con la missione aziendale.
Si può sostenere che la frustrazione crescente non sfocia più in una ricerca attiva di miglioramento, ma in un progressivo “spegnimento” dell’energia dedicata al lavoro.
Le radici del great detachment
Le cause di questo disimpegno diffuso sono molteplici e interconnesse. Secondo la ricerca di Gallup individuiamo 5 macro cambiamenti nelle organizzazioni che hanno avuto particolare importanza negli ultimi anni:
🔸 Rapido cambiamento organizzativo post-2020: trasformazioni aziendali, turnover elevato (“grande dimissione”) e nuove assunzioni hanno portato a riorganizzazioni rilevanti e impattanti per i collaboratori.
🔸 Problematiche legate al lavoro ibrido e remoto: il modello ibrido complica comunicazione e coordinamento, generando distanza emotiva e minor coinvolgimento.
🔸 Evoluzione aspettative clienti: dal post-pandemia, il 56% dei dipendenti rileva cambiamenti nelle esigenze dei clienti.
🔸 Nuove richieste dei dipendenti: la pandemia ha ridefinito le priorità dei lavoratori: equilibrio vita-lavoro, retribuzione competitiva e flessibilità (smart working) sono cruciali. La mancata corrispondenza tra aspettative e offerta aziendale può causare insoddisfazione e incertezza sul futuro.
🔸 Gestione inefficace della performance: i leader aziendali spesso non credono nell’efficacia dei loro attuali metodi di valutazione e gestione delle prestazioni, privando le aziende di uno strumento valido per definire chiaramente gli obiettivi, coordinare efficacemente i team, dare il giusto riconoscimento ai risultati ottenuti e favorire la crescita professionale dei dipendenti.
In aggiunta a una diffusa percezione di instabilità e precarietà del contesto esterno e mercato del lavoro che nasce da conflitti internazionali, crisi globali, aumento dell’inflazione, timori di recessione e altro ancora.
Impatto del great detachment sulle aziende: un costo nascosto ma significativo
Il great detachment non è un problema individuale, ma un vero e proprio freno per le aziende, con impatti significativi:
❌ Calo della produttività
❌ Aumento dell’assenteismo e del presenteismo
❌ Diminuzione dell’innovazione e della creatività
❌ Difficoltà nell’attrarre e trattenere talenti
❌ Crescita dei costi
❌ Impatto negativo sulla cultura e sul clima aziendale
In conclusione
Il great detachment rappresenta una sfida cruciale per le aziende.
Ignorare questo fenomeno significa compromettere la propria competitività e il proprio futuro.
È fondamentale che imprenditori e direzioni HR prendano consapevolezza della portata del problema e implementino strategie mirate per costruire l’engagement e il benessere dei propri dipendenti, mantenendoli per tutta la durata della persona in azienda.


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