Il leader come allenatore di talenti
Sempre più Leader, manager, dirigenti, imprenditori, professionisti e tutti coloro che dirigono team si stanno rendendo conto che per avere successo per raggiungere gli obiettivi non basta più dire agli altri cosa devono fare, dare loro ordini e direttive chiare… bensì occorre un modo nuovo di lavorare, gestire e comunicare con le persone… occorre avere un nuovo approccio.. quello che potremmo definire di un leader coach, cioè essere un vero e proprio allenatore di talenti.
Ma cosa fanno i buoni allenatori?
Stanno con le loro persone, li ascoltano, li allenano, facendoli anche lavorare duramente se necessario per prendere consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti, li supportano, li motivano, li accompagnano a raggiungere i risultati!
Esattamente quello che fa un coach con i suoi coachee!
E allora utilizziamo la parola COACH come un acronimo per descrivere come i leader di oggi dovrebbero stare e lavorare con le proprie persone.
C come care: Cura delle proprie persone costruendo comprensione e fiducia
Quanto è difficile avere persone che si impegnano al 110%? È difficile perché nella stragrande maggioranza dei casi le persone sono convinte che il loro leader non si prenda realmente cura di loro, spesso pensano che sia disinteressato a conoscere e comprendere realmente i loro bisogni, le loro esigenze ed aspettative, lo vedono come distaccato e freddo da loro e dal loro mondo.
Ed in effetti, molti leader della generazione Baby Boomer…e non solo… sono riluttanti ad aprirsi ai dipendenti vedendo come peso il creare relazioni con loro ed essere autentici, mostrando anche le loro imperfezioni.
Ma sempre più spesso, e soprattutto le nuove generazioni che entrano nel mondo del lavoro, chiedono di non essere considerate solo dei numeri, chiedono di creare relazioni con i colleghi e con il loro responsabile, cercano rapporti meno superficiali e non solo legato alla mera esecuzione del compito.
I leader devono quindi dimostrare di essere capaci di sviluppare relazioni con le proprie persone attraverso apertura e reale interesse, di preoccuparsi sinceramente delle loro squadre, non solo per quanto riguarda le performance complessive ma anche per quanto riguarda l’andamento del percorso professionale delle proprie persone all’interno dell’organizzazione, devono essere capaci di porsi quotidianamente alcune domande: quanta fiducia reciproca c’è all’interno della squadra? Quanto le persone si sentono coinvolte e ingaggiate? Quanto le persone si sentono ascoltate? Quali sono le opportunità di crescita per le mie persone?
O come Observe and Organize: gestire i punti deboli e di forza delle persone conoscendo e comprendendo bisogni e motivazioni
Il leader come allenatore di talenti deve sicuramente essere in grado di osservare per cogliere, conoscere e capire i punti di forza e di debolezza, le motivazioni e desideri delle proprie persone.
Con l’obiettivo di utilizzare queste informazioni per organizzare la loro squadra in modo che tutti stiano operando nel loro posto giusto, dove i loro punti di debolezza, forza e le loro motivazioni intrinseche si intersecano, diventano complementari e permettono di creare quella potente sinergie che porta valore per il singolo, il leader, il team e l’organizzazione.
Il nuovo leader allenatore è quindi una persona che integra 2 anime: quella del leader che gestisce e guida le persone con quella del coach che affianca, ascolta, supporta e sviluppa le persone.
Infatti il leader coach è colui che crea una partnership con le persone che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione, ispirandoli e massimizzare il proprio potenziale personale e professionale. Il coach lavoro prima di tutto rispettando l’altro, sia dal punto di vista personale che professionale, e considera l’altra persona in grado di gestire efficacemente la propria vita ed il proprio ambito lavorativo.
Ogni persona è vista come una persona creativa e piena di risorse.
A come align: allineare allo scopo e valori aziendali unendoli e coinvolgendoli tutti verso un’unica direzione
Leader deriva proprio dal verbo inglese to lead guidare, condurre. Il leader è proprio colui che guida e accompagna le persone allineando scopo e valori.
Per fare questo deve sicuramente sapere dove andare, ma non solo, onestà e integrità sono fondamentali insieme alla capacità di sapere analizzare costantemente il contesto che lo circonda (interno ed esterno).
Il tutto con l’obiettivo di sapere indicare il percorso per il futuro ed essere di ispirazione alla sua squadra. Così da convincere le persone a credere in lui e ad accettare il viaggio che si sta intraprendendo .
Di tutti i compiti richiesti al leader allenatore, allineare i dipendenti allo scopo e ai valori dell’azienda è il più impegnativo. In molte grandi organizzazioni, le persone lottano per collegare il loro scopo personale con lo scopo dell’organizzazione. Per molti dipendenti, identificarsi con obiettivi aziendali che sembrano astratti e inconciliabili alle loro mansioni quotidiane è una sfida molto ardua.
Il compito del leader è quello di dare vita a queste dichiarazioni e rendere lo scopo e i valori dell’azienda riferibili al lavoro di ogni dipendente. Come? Sicuramente facendosi ambassador di questo scopo e valori, diventandone un esempio concreto!
C come challenge: creare o condividere sfide per scoprire il loro potenziale e far emergere il meglio di loro
Il leader come allenatore non dà soluzioni preconfezionate, ma affianca e facilita nell’affrontare le sfide, dando autonomia nella creazione e scelta delle soluzioni specifiche e più funzionali per ogni specifica situazione.
Il leader come allenatore deve spingere (delicatamente e al contempo con sicurezza) fuori dalla zona di comfort le proprie persone, deve creare le condizioni che consentono di rendere accettabile di sbagliare, ma deve al contempo stimolare l’apprendimento. Così le persone cresceranno personalmente e professionalmente, miglioreranno le performance individuali e di team ed emergeranno i nuovi futuri leader.
H come help: facilitare, aiutare, supportare il raggiungimento dei propri risultati
Sotto l’approccio del comando e controllo, i dirigenti, manager e responsabili sono abituati a creare la loro strategia, struttura e processi e calarle dall’altro ai propri dipendenti, esponendo e ordinando cosa c’è da fare, in che modo farlo e spesso specificando nel dettaglio come eseguire il singolo lavoro e successivamente, a lavoro svolto, controllare ed esaminare i risultati e giudicare le persone in base ai raggiungimento o meno degli stessi. Questo approccio oggi è superato in quanto i leader non sono più giudici ma colleghi, partner d’azione.
I leader coach si impegnano personalmente con i dipendenti guidandoli verso i risultati e facilitando le relazioni. Quando le cose vanno bene, partecipano a cerimonie di celebrazione e valorizzazione per riconoscere le persone ed il loro contributo, quando, invece, le cose non vanno come sperato, colgono gli errori come occasione di apprendimento e come trampolino di lancio per far meglio la prossima volta.
Quanto mettete in pratica tutto questo?
Quanto vi avvicinate alla figura del leader come allenatore?
Se avete piacere di scoprire tecniche e strategie
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