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Formazione e coaching: differenze e sinergie

Sicuramente tutti voi avete sentito i termini coaching e formazione … la maggior parte delle volte queste due parole sono utilizzati come sinonimi, ma in realtà non sono la stessa cosa!

La formazione è orientata a spiegare e far capire nuove informazioni e ci permette di passare dal “non lo so fare” al “lo so fare”, mentre il coaching non insegna ma piuttosto ci permette di passare da “lo so fare” a “lo faccio nel modo migliore”.

Ma…entriamo nel dettaglio scoprendo differenze e similitudini per capire meglio!

• Apprendimento vs Cambiamento

La formazione riguarda la trasmissione e l’acquisizione di nuove conoscenze o abilità. Il focus è quindi sull’insegnamento da parte di un formatore e sull’apprendimento del partecipante.

Il formatore deve scegliere gli argomenti formativi più funzionali ai fabbisogni e alle esigenze formative dei partecipanti. Ha la responsabilità di spiegare bene, far comprendere e trasferire know-how.

Il coach si focalizza sulla performance, sulla generazione di cambiamenti e creazione di nuovi comportamenti funzionali al raggiungimento dell’obiettivo del coachee o del team.

La responsabilità del coach è quella di accompagnare il cooachee, stimolare una più approfondita conoscenza di sè, ampliare l’orizzonte dei suoi punti di vista, senza insegnare o dire come fare, ma lasciando la piena responsabilità della scoperta e delle azioni da prendere al coachee.

Nel coaching si lavora su ciò che porta e sente il coachee ed il coach è uno strumento che consente al coachee di guardarsi dentro e scoprire il potenziale presente ma nascosto.

• Formatore vs coach

Il formatore trasmette un sapere teorico o pratico, mira a far imparare una competenza, una particolare abilità o anche un nuovo modo di lavorare; il suo obiettivo è far sì che il partecipante o discente possa interiorizzare e fare suo quanto trasmesso in aula.

Possiede conoscenze e competenze specifiche nell’area di formazione che deve essere in grado di tradurre in contenuti spendibili e trasferibili.

Per riuscire nel suo intento usa il “DIRE”: condivide i contenuti con chi ha davanti in modo frontale oppure in modo esperienziale (pensiamo, ad esempio, alle esercitazioni di role playing).

coach vs formatore

Il coach è un allenatore delle abilità personali e professionali di una persona: non trasmette il suo sapere, non insegna e non consiglia; ma fa emergere il potenziale delle persone, fa prendere consapevolezza di competenze e conoscenze già possedute, apre a nuovi punti di vista allargando l’orizzonte del cliente (il coachee), fa esplorare nuove alternative, affianca passo dopo passo al raggiungimento dell’obiettivo prefissato attraverso azioni concrete.

Le competenze fondamentali di un coach professionista sono legate alla facilitazione dei processi di apprendimento, alla comunicazione efficace, precisa e diretta, al promuovere lo sviluppo della creatività e l’acquisizione di nuove prospettive e possibilità.

Lo strumento principale del coach non è “dire” ma sono il “DOMANDARE” e l’“ASCOLTARE”.

• Relazione unidirezionale vs relazione di partnership

La relazione che si instaura tra formatore e partecipante alla formazione è tendenzialmente unidirezionale, con livelli di formalità che variano a seconda del contesto e del tipo di partecipanti.

Gli apprendimenti sono principalmente “generali”, sta all’uditore tradurre il generale in personale e mettere in pratica concretamente gli insegnamenti appresi.

Tra coach e coachee si instaura una partnership, un’alleanza significativa, una relazione paritetica e bidirezionale, costruita sulla fiducia e sull’assenza di giudizio.

Il coach nella relazione lascia al cliente l’assoluta libertà di scegliere le proprie mete e il modo a lui più funzionale per raggiungerle; non dà consigli nè suggerimenti per influenzare le scelte del cliente.

Il coach fornisce uno spazio dove il coachee può mantenere la focalizzazione su sé stesso e sui suoi modi di funzionare, dove può esplorare nuove alternative, dove può riconoscere e navigare le proprie emozioni, dove può scoprire sé stesso.

E proprio in questo spazio di libertà e di disponibilità senza giudizio, il cliente prende consapevolezza di sè e sviluppa la propria responsabilità per il percorso, per quello che scopre, per le scelte che fa e per le azioni che decide di porre in essere.

Quindi, nella formazione la relazione si basa sulle conoscenze e le competenze del formatore e sulla loro trasmissione ai partecipanti, mentre nel coaching il cuore della relazione è la qualità della relazione stessa tra coach e coachee che è positiva, sicura, stimolante e di fiducia.

• Percorso strutturato vs percorso destrutturato

La formazione è composta da percorsi progettati e strutturati con livelli di personalizzazione variabili: gli argomenti, le modalità di erogazione ed il materiale d’aula sono adeguati alle aspettative dei partecipanti, al livello di conoscenza dell’argomento, agli obiettivi di sviluppo competenze.

La formazione è generalmente rivolta a gruppi ed è erogata con incontri di diversa durata (da brevi incontri formativi della durata di 1 ora a intere giornate di 8 ore, con qualche break per dare la possibilità ai partecipanti di rilassarsi per poi riprendere concentrazione ed attenzione), a cadenza ravvicinata (moduli di più giorni consecutivi o con cadenza settimanale) e distribuiti su un orizzonte temporale relativamente breve.

Nel coaching la variabile principale è il coachee: è impensabile per un coach progettare e preparare con anticipo percorsi di Coaching standardizzati e ripetibili per qualunque cliente.

Ogni persona è unica per il bagaglio di esperienze che porta in sessione ed anche nella scoperta e sperimentazione del suo potenziale. Quindi ogni percorso di coaching è creato seguendo il cliente ed è diverso dagli altri.

Il Coaching può coinvolgere una singola persona (coaching individuale) o un gruppo (team coaching), si eroga attraverso un percorso che prevede dalle 6 alle 10 sessioni totali, ma anche di più se serve, con una durata di ogni sessione che può variare tra i 30-45 minuti all’ora/ora e mezza per il coaching individuale e tra le 2/3 ore per il team coaching.

coaching

L’orizzonte temporale su cui si sviluppa un percorso di coaching può durare anche mesi (le singole sessioni vengono programmate ogni 2-3 settimane) per dare modo al coachee di riflettere, esplorare e sperimentare quanto emerso in sessione e mettere concretamente in pratica un percorso di evoluzione.

Coaching e formazione non solo differenze, ma anche opportunità di sinergie...

Formazione e coaching sono diversi, con elementi specifici e differenzianti, ma anche con tanti punti di contatto e tanti elementi in comune!

Formazione e coaching possono essere erogate separatamente con grandi risultati e possono anche essere integrati rendendo sinergici gli interventi di formazione e di coaching: la formazione spiega e punta allo sviluppo delle conoscenze, delle abilità e delle competenze tecniche e relazionali, il Coaching supporta i “clienti” a rimanere focalizzati sugli obiettivi e sui risultati desiderati, a sviluppare il piano di azione individuale e a praticare le abilità apprese.

Con la formazione si danno nuovi strumenti e conoscenze, con il coaching quanto appreso viene messo a terra e si migliorano le prestazioni

Un formatore con competenze di coaching meglio supporta i discenti nell’applicazione individuale di quanto appreso e un coach che possiede alcuni contenuti propri della formazione potrebbe fare domande più funzionali al coachee.

Le abilità di coaching e di formazione possono interagire e possono sfumarsi reciprocamente, in base alle specifiche esigenze del cliente, cosi da creare interventi ancora più efficaci ed efficienti.

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