Benessere in azienda: l’importanza di un approccio strategico

Diamo i numeri…
La ricerca Randstad Workmonitor 2024 evidenzia un forte calo della motivazione al lavoro tra gli italiani, un segnale di malessere che va ascoltato e compreso.
In particolare, è emerso come i lavoratori attribuiscono un’importanza sempre maggiore a elementi come l’equilibrio tra lavoro e vita privata (94%), il “sentirsi realizzati”(87%), la flessibilità di orario (80%) e la formazione (79%).
La maggior parte di questi fattori e tematiche evidenziano come il tema del benessere sui luoghi di lavoro sia sempre più rilevante e come sia necessario un approccio strategico per affrontarlo con successo.
Il benessere in azienda: da lusso a necessità
Negli ultimi anni, forse complice anche quanto vissuto da tutti noi durante a pandemia, sta cambiando il significato più profondo attribuito al lavoro: non più il fine ultimo per il quale sacrificare la propria vita, bensì uno strumento per vivere… e per vivere bene.
Il lavoro diventa qualcosa che permette di guadagnare i soldi necessari per sostenere la propria vita, senza consumare completamente le proprie energie e invadere il proprio tempo privato. Ma al contempo, è parte integrante della propria identità e realizzazione personale, qualcosa che fornisce un senso di scopo e da cui ci si aspetta e si pretende molto.
E le giovani generazioni sono la massima espressione di questi nuovi trend.
“Il lavoro diventa come qualcosa in cui,
con cui e per cui stare bene”
Prendere consapevolezza del fatto che il benessere sul luogo di lavoro non è più un lusso o qualcosa di destinato a poche grandi aziende, bensì una necessità prioritaria per tutte le nostre aziende, è fondamentale.
L’importanza di un approccio strategico al benessere
Per creare benessere non è sufficiente fare interventi sporadici di semplice facciata o attività volte a dipingere, internamente e spesso esternamente, la propria realtà come attenta al benessere delle proprie persone, sebbene le cose vadano in maniera totalmente diversa.
Questo approccio non è funzionale, anzi inutile o addirittura dannoso per le persone e per l’azienda, perché:
- non va in profondità all’organizzazione del lavoro, al raggiungimento dei risultati e al clima che si respira;
- non è duraturo e sostenibile nel tempo
- non produce reale; benessere nelle persone
- non è un investimento, ma solo un costo.
E non solo… dipingersi come azienda attenta al benessere senza esserlo, può portare diversi rischi:
- perdita di credibilità e fiducia tra i propri dipendenti, ma anche tra consumatori e stakeholder
- danneggiamento della brand reputation e della brand image
Tre sono i segnali per riconoscere questo fenomeno, chiamato wellbeing washing, così disfunzionale: la superficialità delle iniziative, la mancanza di coinvolgimento di chi ha ruoli di responsabilità e la presenza di soluzioni “one size fits all”.

E per non cadere nel tranello del wellbeing washing, occorre implementare una vera e propria strategia del benessere, che:
- sia consapevole della complessità e multidimensionalità del concetto di benessere, inteso come capacità di un’organizzazione di garantire una qualità dell’ambiente lavorativo tale da permettere ai dipendenti di stare e lavorare bene. Concetto che tiene conto di persone, e tutti gli aspetti collegati allo “stare bene”, e di risultati derivanti dal “funzionare bene”. Ne avevamo parlato nel nostro articolo “Persone-azienda: un motore alimentato a benessere e guidato dalla leadership”.
- coinvolga attivamente chi ha ruoli di responsabilità, andando oltre la mera supervisione e controllo, e promuovendo leader moderni attenti a creare ambienti di lavoro positivi e proficui, basati sui valori della responsabilità, coerenza, serenità e soddisfazione, che diventano veri e propri ambassador del benessere.
- sia basata su un ascolto recettivo e costruttivo delle reali esigenze e bisogni di tutte le persone dell’azienda con l’obiettivo di farle star bene e farle lavorare bene.
Una guida per implementare un approccio strategico
La roadmap, che può aiutare ogni realtà ad avviare un progetto strutturato di benessere in azienda, è la seguente:

“Approccio strategico al benessere:
un’esperienza lavorativa offerta alle proprie persone e non un semplice lavoro”
I benefici di un approccio strategico al benessere in azienda
I benefici di questo approccio strategico al benessere sono concreti e tangibili:
- una migliore gestione dei talenti (sia talent attraction sia talent retention)
- un miglioramento dell’esperienza complessiva del collaboratore in azienda che si sentirà più soddisfatto, coinvolto, ingaggiato, motivato e responsabilizzato e, quindi, più produttivo, efficace ed efficiente
- un maggior senso di appartenenza e fidelizzazione dei collaboratori che saranno meno propensi a cercare un nuovo lavoro con conseguenti minori costi legati alla ricerca, selezione e formazione di nuove risorse
- un maggiore tempestività nel raggiungimento dei risultati attesi
- un impatto positivo sulla reputazione e competitività aziendale.
Il benessere così diventa una dinamo di un circolo virtuoso che si autoalimenta e non solo porta a creare un ambiente lavorativo piacevole e positivo, ma consente anche un miglioramento delle performance e dei risultati.
Abbiamo parlato di questo e altro nel nostro webinar “Ben-essere in azienda: gioco di equilibri tra risultati e persone” per Asseprim – Federazione Nazionale Servizi Professionali per le Imprese lo scorso 5 febbraio.
Riguarda il webinar in streaming: