Evolve Solutions

Affrontare il cambiamento e l'imprevedibile, uscendone rafforzati

Siamo sempre più travolti dall’incertezza e da cambiamenti così profondi che il normale a cui siamo stati abituati fino a prima dell’emergenza COVID-19, molto probabilmente non tornerà più…

Già prima della pandemia globale che ci ha colpito negli ultimi mesi, vivevamo in un ambiente economico e sociale sempre meno controllabile, sempre più volatile, incerto, complesso e ambiguo; un ambiente in cui i paradigmi di stabilità, linearità, prevedibilità e pianificazione, usati dalle nostre aziende per organizzare e pianificare il quotidiano non erano più dei punti guida.

A questa situazione fortemente mutevole e complessa di cui tutti già parlavano, si è aggiunto il recente lock down primaverile, imposto dalla pandemia: molte aziende hanno subito drastici rallentamenti delle attività, altre si sono fermate completamente, altre ancora hanno operato in situazioni completamente differenti da quelle cui erano abituate. E non basta… ancora oggi il rinnovato dilagare del virus ci impone vincoli e restrizioni, ci fa provare paura del contatto con clienti, colleghi, collaboratori, amici; paura di non sapere cosa succederà, di non riuscire a farcela, di soccombere…

Ma è proprio questo il momento in cui non bisogna arrendersi. È questo il momento da cogliere per andare avanti.

Con questo in testa e con l’intento di offrire un sostegno allo sviluppo delle imprese, stimolando la ripartenza, noi di Evolve, in collaborazione con Adcerta, abbiamo disegnato un percorso per Affrontare il cambiamento e l’imprevedibile, uscendone rafforzati che grazie a Rinascita Digitale si è strutturato in un viaggio di quattro webinar sui seguenti argomenti:

  • Territorio: gli elementi da considerare
  • Ripresa: agire oggi per esserci domani
  • Trasformazione, non solo cambiamento
  • Potenziamento: il cambiamento come routine…in evoluzione!

Territorio: gli elementi da considerare

In questa prima tappa abbiamo analizzato il contesto intorno a noi per capire quali segnali riceviamo, quali elementi si sono modificati, e come interpretarli per cogliere i nuovi punti di riferimento con cui navigare ed orientarsi

La forte innovazione tecnologica, la disponibilità ed accesso ad informazioni veloci, la velocità nell’apprendimento di ogni materia, la forte interconnessione tra esseri umani e filiere produttive, le relazioni economiche e politiche tra le varie nazioni costringono le organizzazioni ad interagire con un contesto esterno in costante cambiamento.

Predire il futuro è impossibile, e l’arrivo del COVID-19 e le sue ripercussioni a livello economico, sociale e politico ne sono l’esempio. Le nostre convinzioni, il nostro modo di vivere, di relazionarci con gli altri e di lavorare hanno subito scossoni inattesi.

territorio

Questa situazione deve sviluppare la comune consapevolezza che non possiamo sapere cosa ci aspetta e cosa accadrà domani.

Abbiamo quindi due alternative:

  • rimanere “alla finestra” e subire i cambiamenti incerti dettati dai mercati, dalle nuove tecnologie, dalle varie situazioni specifiche ed impreviste che ogni giorno accadono e cercare di reagire ad esse;
  • aprirci al cambiamento, raccogliere positivamente le sfide, avere una mente capace di convivere con il cambiamento; strutturarci per diventare adattabili ad un ambiente complesso e dinamico; iniziare a lavorare oggi per costruire l’orizzonte che desideriamo avere domani.

Ma come?

In primis, monitorando gli elementi del contesto in cui siamo immersi e imparando a leggere i segnali che arrivano dal territorio, sviluppando e mantenendo una prospettiva aperta e variabile che permetta di ampliare al massimo la nostra capacità di osservazione ma anche di cambiare punto di vista rapidamente.

In secondo luogo, affrontando ciò che accade con resilienza e flessibilità, senza soccombere agli imprevisti o alle crisi ma imparando a disapprendere e riapprendere di nuovo, non legandosi a routine assolute ma trasformandosi a propria convenienza e vantaggio.

Ed infine, agendo con coraggio e superando le nostre paure soprattutto quelle sulle conseguenze delle nostre azioni e sui nostri possibili errori.

Ripresa: agire oggi per esserci domani

Nella seconda tappa abbiamo presentato il concetto di ripresa come inizio di un percorso di cambiamento transazionale e che agisce sugli elementi più visibili dell’azienda.

Se l’azienda è come un iceberg, lavorare sugli elementi emersi (clienti, fornitori, prodotti e concorrenti, organizzazione, processi, e tecnologie) è andare ad attuare un primo livello di cambiamento, che agisce a livello di azioni e comportamenti agiti riorganizzandoli per ottenere modalità operative e relazionali nuove. È una ristrutturazione del sistema che nota cosa non funziona e si “attiva” per gestirlo diversamente.  

In tutto ciò, le aziende non devono dimenticare le loro persone: già in questa prima fase del cambiamento è necessario “ingaggiarle”. L’engagement delle persone è fondamentale in quanto persone coinvolte e rese partecipi del cambiamento diventano il motore del cambiamento stesso e si dimostreranno più efficienti e collaborative. Se le persone accettano il cambiamento, il cambiamento accade; se non ne capiscono il senso non lo accettano, si crea immobilismo e barriera a qualsiasi cambiamento, quindi si rimane indietro e si rischia di soccombere.

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Trasformazione, non solo cambiamento

Nel terzo webinar abbiamo affrontato il tema della trasformazione come rinnovamento, non solo come cambiamento. Purtroppo o per fortuna le regole di «ieri» oggi non sono più valide… occorre rinnovarsi ed avviare un cambio di paradigma che agisca su diversi livelli. 

La punta dell’iceberg si è modificata, ma dobbiamo scendere in profondità per vedere cosa c’è sotto. Parliamo di cultura organizzativa intesa come l’essenza dell’identità dell’impresa, l’insieme di tutti quei pensieri, quei credo e quei valori che accomunano dipendenti, collaboratori e leader operanti in una medesima organizzazione. 

Il rinnovamento della cultura è un processo lungo che richiede costanza ed impegno verso le proprie persone, verso i leader e anche verso noi stessi in quanto dobbiamo necessariamente cambiare i nostri valori.

metamorfosi

Occorre cambiare la cultura aziendale in un’ottica smart​ e people centrica: non si parla più di risorse umane ma di persona con i suoi bisogni, le sue aspettative, il suo ruolo in azienda, dove quindi è necessario un modello di leadership che trasformi il capo in coach per far emergere le potenzialità delle persone. Per far ciò servono nuove competenze per agire, nuovi comportamenti e quindi servono programmi di apprendimento focalizzati e personalizzati, non solo sulle «digital skills» ma anche sulle soft skills che diventeranno uno dei fattori abilitanti per la «messa a terra» della nuova cultura. ​

La trasformazione è possibile grazie anche allo sviluppo di nuovi valori​ che guidano l’azienda nel raggiungimento dei propri obiettivi: fiducia, umiltà, coraggio, responsabilità etico-sociale, apertura al cambiamento, rispetto della diversità ed inclusione, passione ed, infine, innovazione.

Quindi è necessario buttare via i vecchi schemi e trasformarsi rinnovando!

Potenziamento: il cambiamento come routine… in evoluzione!

Infine, nell’ultima tappa abbiamo affrontato il tema di come gestire il cambiamento in azienda: capire quali sono le nostre reazioni di fronte al cambiamento, quali stati d’animo affrontiamo e come gestirli nell’ottica di non resistere ma accettare il cambiamento.  Ma soprattutto di far sì che il cambiamento diventi un elemento costante nella vita delle nostre aziende, che guidi tutta l’organizzazione dalle sue scelte strategiche alle sue attività operative e commerciali; una routine… ovviamente non statica ma…in continua evoluzione.

Ma come fare per far sì che il cambiamento diventi un processo continuo all’interno dell’azienda, che consenta di progredire e di evolvere costantemente per rimanere sulla cresta dell’onda e non rimanere travolti dall’imprevedibile, dalla volatilità e dalla velocità del contesto intorno a noi?

next level

Con un approccio al cambiamento sistemico e agile.

Sistemico cioè inteso come un modello di gestione strategica dell’organizzazione che coinvolge tutta l’azienda ed ogni suo elemento partendo dalle persone che vengono messe al centro. Un modello che guarda persone e azienda come un sistema, un continuum che si auto alimenta, dove è possibile creare valore per l’azienda lavorando sulle persone e creare valore per le persone lavorando sull’azienda.

Agile inteso come un modo di pensare e di comportarsi che si basa sul forte coinvolgimento delle risorse, sulla stretta collaborazione tra le persone all’interno dei team, sulla velocità e reattività nell’affrontare i problemi e dare risposte​, sulla sperimentazione continua e sullo sviluppo iterativo ed incrementale.

Ma per rendere il cambiamento costante non occorre farlo solo una volta….e non si deve limitare ad una parte dell’azienda…occorre che venga ripetuto, che coinvolga tutta l’azienda che ognuno verifichi i risultati raggiunti e che vengano evidenziate le lessons learned e che con creatività vengano proposte alternative per ripartire per un nuovo ciclo di cambiamento potenziato rispetto al precedente.

Solo così il cambiamento può diventare una routine in azienda capace di renderla flessibile e proattiva di fronte ai cambiamenti!

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